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ECONOMIA

L'indiscrezione

Fmi: non partecipiamo al salvataggio della Grecia senza riforme e intervento su debito

La decisione del Fondo monetario internazionale di non partecipare al terzo prestito alla Grecia aggiunge una sostanziale difficoltà al negoziato appena avviato dai creditori con il governo ellenico. A settembre congresso straordinario di Syriza

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Il Fondo monetario internazionale non intende partecipare al terzo programma di salvataggio della Grecia (86 miliardi di euro) fino a che non sarà trovata una soluzione sulla sostenibilità del debito ellenico. Un debito pubblico accumulato soprattutto nei confronti dei paesi dell'Eurozona. "Per assicurare la sostenibilità del debito in una prospettiva di medio termine, sono necessaarie decisioni difficili da entrambe le parti. Per la Grecia dal lato delle riforme, per i suoi partner europei dal lato del debito ellenico", ha detto, sotto condizione di anonimato, un funzionario del Fondo.

Intanto - proprio sulla scia delle difficili trattative con i creditori internazionali - il comitato centrale di Syriza ha votato a favore di un congresso straordinario a settembre, come aveva chiesto ieri Alexis Tsipras. 

Fmi: entrambe le parti devono risolvere il problema
"Inutile illudersi che solo una delle parti possa risolvere il problema. E' chiaro che ci vorrà del tempo prima che le parti siano pronte a prendere queste decisioni", ha sottolineato la fonte. Nei fatti, le parole del funzionario confermano le indiscrezioni riportate dal Financial Times. Secondo il quotidiano britannico, nel corso comitato esecutivo del Fondo è emersa sia la necessità che la Grecia vada avanti con le riforme e sia la necessità che i creditori europei di Atene prendano un più chiaro impegno per ridurre il peso del debito pubblico ellenico.

"E' chiaro" che i partner dell'Eurozona " vogliono vedere l'effettiva adozione delle riforme richieste ad Atene prima di discutere del debito. Ma tutti possono anche capire come il Fondo si possa muovere solo quando le due parti hanno preso le decisioni necessarie. Per questo motivo non c'è niente di nuovo su cui noi dobbiamo prendere delle decisioni".

Tsipras: partito deve tornare all'unità
Il premier greco aveva detto al comitato centrale che Syriza deve scegliere tra una 'ritirata strategica' oppure andare avanti con un compromesso con i creditori per accedere al nuovo piano di aiuti che non è l'ideale e che non era stato programmato. Per Tsipras il partito deve tornare all'unità per tornare a governare con forza senza essere costretto al sostegno dell'opposizione. Il comitato ha invece respinto l'altra proposta del premier di indire un referendum interno al partito sulla strategia da seguire con i creditori della Grecia.