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MONDO

Dopo cinque settimane

La Borsa di Atene apre in forte ribasso, crolla a meno 23%, poi si assesta a meno 17

Il via libera alle contrattazioni segue l'ok del ministero delle Finanze e rappresenta un nuovo ulteriore passo verso la normalizzazione in Grecia. Nella settimana passata il governo greco aveva già alzato il tetto dei prelievi. La Troika è al lavoro. Obiettivo: una intesa entro il 20 agosto, data di scadenza del prossimo rimborso alla Bce.

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La Borsa di Atene dopo cinque settimane di chiusura, il periodo più lungo dagli anni '70, apre in forte calo a meno 11 per cento. Ma dopo pochi minuti il ribasso si amplia e l'indice Ase segna il calo record del 23 per cento a 615,6 punti. Titoli bancari in rosso con Piraeus Bank e National Bank of Greece che perdono il 30 per cento. La commissione Ue: "Prendiamo atto della riapertura della Borsa greca ma com'è nostra abitudine non commentiamo l'andamento dei mercati".

A tarda mattina l'indice sembra in qualche misura stabilizzarsi e limare la caduta al meno 17,09, in mattinata e a meno 15,99 nel pomeriggio, posto che appunto diversi titoli sono sospesi. Il mercato greco era chiuso dal 29 giugno, quando il governo aveva imposto la chiusura delle banche e disposto il controllo dei capitali.

Restrizioni per investitori greci
Con la riapertura sono state imposte restrizioni per gli investitori greci che potranno acquistare azioni, obbligazioni, derivati e warrant, solo se useranno denaro nuovo come fondi trasferiti all'estero, depositi in contanti, soldi guadagnati dalla vendita di azioni future o da saldi dei conti esistenti su investimenti detenuti da società di intermediazione elleniche. Gli investitori stranieri, invece, sono esclusi da qualsiasi restrizione a condizione che fossero già attivi nel mercato prima dell'imposizione del controlli sui capitali alla fine di giugno.

Botopoulos: "Era ovviamente previsto"
Incorporando il calo di oggi, sull'insieme degli ultimi 12 mesi la borsa greca ha accumulato una flessione del 47 per cento, risultando uno dei mercati peggiori a livello planetario. "Era ovviamente previsto" ha rilevato Constantine Botopoulos, numero uno dell'autorità di vigilanza sui mercati. "Ma non dobbiamo lasciarci trascinare in giudizi avventati. Bisogna aspettare la fine della settimane per una valutazuione a freddo sulla riapertura".

Il fatto è che la Borsa di Atene è stata sottoposta a chiusura forzata dopo la passata rottura delle trattative tra i greci e i creditori con la decisione di tenere un referendum sulle proposte di aiuti Ue. Contestualmente sono state imposte pesanti restrizioni sui movimenti di capitale nelle banche, che hanno subito una crescente fuga di depositi nei mesi da cui Syriza è al governo. E in questo modo si è lasciato che si accumulasse una enorme pressione sulle vendite, che sarebbe ovviamente scattata non appena i mercati si sarebbero riaperti.

Tuttavia ora la Grecia è apparentemente incanalata su una possibile via di uscita dalla crisi. A seguito di una serie di riforme poi accettate e varate dal governo, sono iniziati i negoziati per un nuovo piano di aiuti che deve garantire le necessità del paese per i prossimi 3 anni, con un ammontare che potrebbe raggiungere 86 miliardi di euro.  

Crolla il manifatturiero a luglio
I controlli sui capitali avrebbero determinato il crollo del manifatturiero in Grecia, l'indice pmi è sceso a luglio a 30,2 rispetto al 46,9 di giugno a causa di un collasso della domana. Il crollo dell'indice riflette l'esplosione dei timori, lo scorso mese, sul futuro della Grecia, per cui era concreto il rischio di un'uscita dall'Eurozona.

Le europee
Le europee non risentono particolarmente del tonfo greco. Gli indici oscillano attorno alla parità, con ribassi frazionali: Francoforte e Madrid cedono lo 0,3 per cento, Parigi e Londra lo 0,1 mentre Milano sale dello 0,02. In rosso le borse asiatiche sui timori per una frenata dell'economia cinese.