Mancini sogna lo scudetto

Il tecnico nerazzurro: "La Juve non è poi così lontana"

1435941297543_479349916.jpgAPPIANO GENTILE - Vietato nascondersi. Roberto Mancini lascia spazio all'entusiasmo per un'Inter che sta prendendo forma a sua immagine e somiglianza. Gli arrivi di Kondogbia ("dopo Tourè e Iniesta c'è lui"), Murillo, Montoya e Miranda, quello probabile di un centrocampista (Felipe Melo o Mario Suarez) e i sogni Salah, Jovetic e Perisic hanno contagiato anche il tecnico jesino, pronto a cominciare la nuova stagione con un obiettivo ben chiaro: lo scudetto. "Perchè siamo l'Inter e perchè la Juventus, dopo gli addii di Pirlo e Tevez, non è poi cosi' lontana", esordisce Mancini nell'affollata sala stampa della Pinetina, dove si aggiungera' in corso di conferenza anche Erick Thohir ("Non nascondiamo grandi ambizioni, ora tocca ai giocatori", dice).
 
Al presidente, Mancini non ha alcuna richiesta ulteriore da fare ("Ha fatto già grandi sforzi e penso ne farà altri"), ma ancora qualche tassello manca, quello è innegabile. Servirà del tempo per capire chi approderà ancora alla sua corte: "Jovetic è del Manchester City, Perisic è del Wolfsburg, Salah non si sa di chi sia...Io non ho la minima idea, non ho mai parlato con Salah, ho finito il credito. So che Perisic è una trattativa tra Inter e Wolfsburg, ma non so se per Jovetic è iniziata questa trattativa: sono sicuramente dei giocatori bravi". La fiducia di Mancini va oltre gli acquisti già fatti e così l'ex Manchester City non si nasconde e fissa l'obiettivo tricolore: "Credo che la strada sia quella giusta e credo che gli obiettivi prefissati prima del mercato sono stati raggiunti: quindi credo che ci siamo - premette - Siamo l'Inter e l'obiettivo è sempre il massimo, e quindi è quello li': noi non partiamo in testa, prima di noi c'è la Juventus, non credo che il gap sia così enorme, e forse all'inizio qualcosa la Juve perderà, speriamo che perderanno qualcosa di importante...". Poi, certo, "è sempre il campo che da' il giudizio finale. Io sono contento perché sono rimasti in tanti dell'anno scorso, ma non potremo tenere tutti perché c'è una rosa di massimo 25 giocatori a disposizione e noi siamo oltre 30", osserva il Mancio che parla così delle possibili partenze di Santon, Shaqiri e Kovacic, richiestissimi in Inghilterra.
 
"Davide e Xherdan li abbiamo presi a gennaio e quindi ci crediamo, ma purtroppo quest'anno ci sono delle restrizioni e seppure a malincuore qualcosa dovremo fare". Quanto a Kovacic, Mancini sottolinea che il croato "è un giocatore dell'Inter, è qua, arriverà tra qualche giorno, è un grandissimo giocatore su cui noi facciamo affidamento. Nagatomo via? Al momento. E non sono preoccupato del mancato rinnovo di Handanovic". Non è arrivato Yaya Tourè "ma credo che Kondogbia sia proprio dietro lui e Iniesta, due mostri sacri". E a proposito dell'ivoriano, suo ex giocatore al Manchester City, Mancini Tourè, che ha deciso in extremis di restare al Manchester City rivela che "voglio bene a Yaya', ma non gli ho mai parlato perchè mi ha sempre detto, tramite sms, 'ti chiamo io' ma non l'ha mai fatto... Qualcuno sopra di lui l'ha convinto a non andare via, resta un grandissimo giocatore e per me qualcosa di particolare".
 
Qualche parola anche sul nodo capitano, intricato visto che Ranocchia, visti gli arrivi di Murillo e Miranda, potrebbe scivolare in panchina: "Se Ranocchia giochera' benissimo sara' titolare e capitano. Vedremo quale sara' la soluzione migliore per la squadra, decidero' io". In chiusura, Mancini dispensa sorrisi anche per Sinisa Mihajlovic, l'amico che è andato a sedersi sulla panchina del Milan: "Sono felice per Sinisa. Il Milan preso un grande allenatore, sono contento che Milan e Inter siano protagoniste del prossimo campionato, anche il Milan sta facendo cose buone. Mi fa piacere trovarlo da avversario, spero che faccia bene ma che arrivi dopo di noi...". Il derby è già iniziato.  
 

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  • pubblicato03.07.2015
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